Descrizione
C’è anche il Comune di Bitonto tra gli enti che sostengono, patrocinandola, l’edizione numero 14 di “Rimettiamoci in gioco sportiva…mente”, campionato regionale di calcio a 6 riservato a persone con disagio mentale.
Il progetto, organizzato dal Coordinamento pugliese dell’Anpis (Associazione nazionale per l’inclusione sociale) con la collaborazione della cooperativa sociale Anthropos e la direzione tecnica del Comitato regionale del CSI (Centro Sportivo Italiano), punta a valorizzare lo sport come mezzo di integrazione sociale, divertimento e amicizia.
Sono circa 200 gli atleti coinvolti nelle varie fasi del torneo: appartengono a varie associazioni affiliate all’Anpis Puglia e saranno accompagnati da familiari, volontari e operatori dei Centri di Salute Mentale delle Asl e delle cooperative sociosanitarie riabilitative pugliesi.
Oltre alle partite di calcetto il progetto prevede la condivisione di percorsi salutari e turistici nelle varie città sede delle gare (Bitonto, Foggia, Latiano, San Pietro Vernotico e Troia) con l’intento di promuovere un turismo sociale accessibile e sostenibile per tutte le persone.
Il campionato si svolgerà da marzo a settembre 2024: sei formazioni si affronteranno in un girone unico con gare di andata e ritorno, per decretare le squadre ammesse alle fasi finali del torneo.
A conclusione del progetto è prevista una tavola rotonda, che sarà ospitata nella Sala degli Specchi a Palazzo di Città.
Gli organizzatori sottolineano come “Rimettiamoci in gioco sportiva…mente” rappresenti un importante evento di sensibilizzazione e di lotta alla discriminazione. Evento, che ha “dato prova negli anni - si legge nella delibera con la quale la Giunta comunale ha concesso il patrocinio gratuito - di avere un significativo effetto socializzante oltre che riabilitativo-terapeutico sui partecipanti”.
“Questo progetto ultradecennale - spiega il responsabile nazionale dei Coordinamenti regionali dell’Anpis, Antonio Lo Conte - coinvolge la società civile, che ha così la possibilità di avvicinarsi alla vita e ai bisogni quotidiani delle persone affette da disagio mentale, imparando a riconoscere il valore della persona con disturbi mentali in contesti normali e non solamente nei contesti nei quali la persona viene curata prettamente con trattamenti sanitari”.
Ultimo aggiornamento: 1 aprile 2024, 15:16