Descrizione
Il Consiglio comunale di Bitonto, su iniziativa e proposta della I Commissione consiliare, ha aderito al “Manifesto della comunicazione non ostile”, cuore del progetto sociale che l’associazione “Parole O_Stili” ha lanciato, puntando, con l'obiettivo di combattere la violenza delle parole, a ridefinire lo stile con cui si sta sul web e a responsabilizzare gli utenti a scegliere con cura le parole.
“Il progetto – si legge nelle premesse della delibera consiliare n. 47 del 23 maggio 2024 – costituisce un’occasione per ripensare modi e tempi con cui si comunica, sul web e in tutti i contesti (scolastici, amministrativi, politici, aggregativi, culturali, sportivi, …) e responsabilizzare tutti (utenti web, studenti, insegnanti, amministratori, politici, …) a scegliere con cura e rispetto le parole tramite cui interagiscono, anche nel web, persone reali”.
Sono dieci i punti che compongono il “Manifesto della comunicazione non ostile”, che l’Amministrazione comunale s’impegna ad attuare in tutte le attività e diffondere con tutti gli strumenti a sua disposizione, online e offline:
- Virtuale è reale. Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.
- Si è ciò che si comunica. Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.
- Le parole danno forma al pensiero. Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.
- Prima di parlare bisogna ascoltare.Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.
- Le parole sono un ponte.Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.
- Le parole hanno conseguenze.So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.
- Condividere è una responsabilità.Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.
- Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare. Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.
- Gli insulti non sono argomenti.Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.
- Anche il silenzio comunica.Quando la scelta migliore è tacere, taccio.
Il Consiglio ha anche aderito al “Manifesto della comunicazione non ostile per la Pubblica Amministrazione” che si declina nei seguenti dieci punti:
- Virtuale è reale. Non c’è buona amministrazione senza buona comunicazione. Investo le migliori energie perché la mia comunicazione online e offline sia semplice, accessibile, comprensibile, trasparente, cortese. So che quanto scrivo in Rete ha conseguenze reali.
- Si è ciò che si comunica. So che l’azione amministrativa risulta tanto più efficace quanto più efficacemente la comunico: i cittadini hanno il diritto di accedere con facilità e fiducia a dati, documenti, informazioni e servizi, di essere coinvolti nelle scelte, di capire e verificare il mio operato.
- Le parole danno forma al pensiero. Evito le formule astruse. Il burocratese vessatorio. I termini inglesi fuorvianti. So che capire è diritto di ogni cittadino. Se la mia espressione è oscura, questo significa che anche il mio pensiero e la mia azione non sono chiari e trasparenti a sufficienza. Incoraggio il dialogo.
- Prima di parlare bisogna ascoltare. Ascolto le opinioni e i suggerimenti dei cittadini. Scelgo la collaborazione e attivo canali che favoriscano un dialogo costruttivo e civile. Se un dubbio o un quesito viene espresso, rispondo con tempestività. Se un disagio viene manifestato, mi interrogo su cause e rimedi.
- Le parole sono un ponte. Scelgo parole e strumenti adatti a dialogare con tutti i cittadini, compresi anziani, stranieri, persone poco scolarizzate. Verifico che quanto dico o scrivo venga capito dai cittadini. È mia responsabilità farmi capire, favorendo una comunicazione positiva e propositiva.
- Le parole hanno conseguenze. Sono consapevole del fatto che ogni mio messaggio e ogni mia azione hanno conseguenze concrete e rilevanti per la quotidianità dei cittadini. Sono accessibile, informo, semplifico, rendo chiari gli adempimenti e le procedure.
- Condividere è una responsabilità. Quanto condivido in rete influisce sulla percezione del mio operato. Aggiorno informazioni e dati. Li rendo reperibili, se possibile in formato aperto. Non diffondo messaggi fuorvianti o poco trasparenti. Informo i cittadini sui loro diritti: conoscenza, privacy, sicurezza.
- Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare. Il rispetto reciproco è il fondamento della convivenza civile e migliora la collaborazione e la partecipazione. Faccio sì che ogni mia comunicazione sia rispettosa dei cittadini nella forma e nella sostanza, e promuovo presso la collettività una cultura del rispetto.
- Gli insulti non sono argomenti. Gli insulti sono umilianti sia per chi li riceve, sia per chi li fa, sia per chi ne è spettatore. Invito chi insulta a esprimere altrimenti la propria opinione. Non tollero insulti, nemmeno quando vanno a mio favore. Diffondo una netiquette per il buon uso dei miei canali online.
- Anche il silenzio comunica. So che l’attenzione e il tempo dei cittadini sono preziosi e valorizzo la brevità. Comunico solo per motivi funzionali: per promuovere consapevolezza e partecipazione e mai per ragioni propagandistiche. La mia comunicazione è sempre utile, necessaria e pertinente.
Uno specifico impegno, infine, è stato assunto per la promozione e la divulgazione del "Manifesto della comunicazione non ostile per l’infanzia", del "Manifesto della comunicazione non ostile per lo sport" e del "Manifesto della comunicazione non ostile per l’inclusione sociale"; attività che l’Amministrazione comunale realizzerà coinvolgendo le scuole, le associazioni e gli enti sportivi e del Terzo Settore.
Contenuti correlati
Ultimo aggiornamento: 17 giugno 2024, 14:06